“Tess dei d’Urberville”, indiscusso capolavoro di Thomas Hardy, si caratterizza per un’atmosfera cupa e violenta, che all’epoca scandalizzò la suscettibile società vittoriana, ma che al giorno d’oggi, invece, non può che rivelarsi visionaria. Celebre, inoltre, “Tess”, la riduzione cinematografica che ne fece Roman Polański, nel 1979.
Thomas Hardy (1840-1928) nasce a Dorchester in una modesta famiglia di campagna. Trasferitosi a Londra per esercitare la professione di architetto, decide ben presto di accantonarla, per dedicarsi esclusivamente alla scrittura. I suoi romanzi, di impianto realistico ma impregnati di suggestioni romantiche, riscontreranno, nell’Inghilterra vittoriana, un grande e repentino seguito. Ritiratosi a vivere nel Dorset, dopo l’insuccesso di “Jude l’oscuro” (1895), trascorrerà gli ultimi anni di vita in modo appartato, limitandosi alla sola composizione di poesie. I suoi maggiori romanzi sono “Via dalla pazza folla” (1874), “Il sindaco di Casterbridge” (1886) e “Tess dei d’Urbervilles” (1892). Nell’ambito della poesia, invece, sono particolarmente rilevanti “Gli zimbelli del tempo” (1909) e “Satire di circostanza” (1914).