Con la pubblicazione del modello e delle istruzioni di compilazione per aderire alla voluntary disclosure, diventa pienamente operativa la norma sulla collaborazione volontaria per lโemersione e il rientro dei capitali detenuti allโestero in violazione delle leggi italiane in materia.
Il tema della voluntary disclosure รจ indubbiamente uno dei piรน dibattuti dellโultimo anno; per questa ragione la prima Guida il fisco del 2015 si propone di far luce su questo argomento, il cui successo dipende principalmente da tre ragioni: autoriciclaggio, scambio di informazioni e fine del segreto bancario. I residenti italiani che hanno detenuto attivi finanziari allโestero in violazione della normativa sul monitoraggio fiscale sono pronti ad autodenunciarsi al Fisco nellโambito di una procedura non assistita da anonimato, che si basa sulla ricostruzione dei redditi che servirono a precostituire la provvista estera non dichiarata e di quelli generatisi su tale provvista.
Il quadro complessivo risulta perรฒ notevolmente modificato rispetto al passato e chi ha detenuto attivi allโestero in violazione alla normativa sul monitoraggio fiscale oggi non vuole rischiare nรฉ di essere incriminato per autoriciclaggio nรฉ di finire nelle liste di contribuenti che verranno comunicate dalle Amministrazioni fiscali degli ex paradisi fiscali allโAgenzia delle Entrate nellโambito dello scambio automatico di informazioni.
La guida รจ aggiornata col Provvedimento Agenzia delle entrate 30 gennaio 2015 contenente il modello con le relative istruzioni da presentare per aderire alla procedura di voluntary disclosure.
Struttura della Guida:
I Scambio di informazioni e trasparenza
II Le fattispecie sanabili
III Le attivitร detenute allโestero e la presunzione di evasione
IV La procedura e il costo dellโemersione
V Periodi dโimposta accertabili, cause ostative e crediti per imposte estere
VI Gli effetti della procedura
VII Autoriciclaggio, riciclaggio e reati tributari