Sapere che un disturbo è un linguaggio, un modo di pensare, uno stile esistenziale, apre le porte all’intelligenza del corpo. L’asma, la psoriasi, la colite, la cefalea sono “linguaggi”: cose che il corpo racconta perché non abbiamo parole per esprimere i disagi che ci abitano. Così i disturbi sono simboli, sono frasi dell’inconscio, dell’indicibile. Ci vogliono orecchie capaci di ascoltare il non detto, quello che il sintomo sta raccontando, e perciò l’ascolto, la comprensione, il senso sono decisivi.
La ricerca del Senso, delle parole nascoste dentro i disturbi, è fondamentale. Se si perde il senso, se non lo si cerca più, ci si riduce a “portatori di organi”, da riempire di farmaci o da operare. Ma i disturbi spesso rendono manifesta la perdita del lato più prezioso della nostra anima: ritrovarlo non è solo guarire, ma ridare il senso alla propria vita. Questo libro è prezioso per questo.