"Quante volte i miei concittadini sono stati segnati da un fatidico e superficiale commento: 'Sei troppo napoletano'. Scusate, ma che razza di giudizio è? C'è un'unità di misura per stabilire i livelli di napoletanità ? e poi, senza cadere nel vittimismo, perchÊ questo metro di valutazione viene applicato sempre e solo a noi? Io non ho mai sentito dire, nei confronti di altri popoli o nazioni, quello che viene detto a noi. Avete mai sentito qualcuno dire: 'Sei troppo svedese'? oppure: 'GuagliÃŗ, tu sei troppo hawaiano'? Io ho rispetto per le radici, e mi piace l'idea che ognuno possa coltivare le proprie tradizioni. Col passare del tempo, le tradizioni diventano cultura, perchÊ in fondo, per un essere umano, le radici sono come un boomerang: puoi fare il giro del mondo ma alla fine ritorni sempre al punto da cui sei partito." Secondo la divertentissima e appassionata analisi di Alessandro Siani, l'artista che piÚ di ogni altro oggi incarna lo spirito e l'orgoglio del capoluogo campano, Napoli non è solo una città ma un concetto. Un concept. Un brand, come direbbero i manager. "'Nu fatto", come direbbe sua nonna. "'Nu fatto gruosso assaje", come aggiungerebbe suo nonno.Essere di Napoli Napoli è uno status, è come esibire una originalissima parure di gioielli, un vestito di sartoria come non se ne fanno piÚ. Essere di Napoli Napoli è in buona sostanza un privilegio assoluto. E piÚ sei di Napoli, piÚ sei privilegiato. Nel bene e nel male. PerchÊ chi è di Napoli non è che sta meglio degli altri. Sta diversamente da tutti gli altri. Ha tanti problemi, tantissime gioie e anche tanta pazienza. Anzi, tiene la pacienza, come si dice nelle sue strade.
In questo libro di umorismo e amore per la sua città , Siani racconta quanta soddisfazione e felicità c'è nello scoprirsi ogni giorno troppo napoletano, godendo appieno dei vizi e delle virtÚ di una città unica al mondo.