Storia di Dibs

· Plunkett Lake Press
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Nel 1947 Virginia Axline ha introdotto gli psicoterapeuti a un nuovo modo di lavorare con i bambini chiamato Play Therapy non direttiva. Nel 1964 ha presentato al resto del mondo “Dibs”. Dibs non parla. Dibs ÃĻ un mistero per i suoi genitori e i suoi insegnanti. Per quanto essi si sforzino, egli ÃĻ irraggiungibile. Si nasconde sotto i tavoli e se la prende con gli altri bambini. Alcuni credono che non possa imparare a interagire in una classe normale. Altri pensano che sia affetto da disturbi emotivi. Tutti vogliono disperatamente cambiarlo e curarlo, tranne “Miss A”. 


“Miss A”, come la chiama Dibs, crede che il bambino conosca già le risposte e che se lei sarà abbastanza paziente, comprensiva e attenta possa mostrarle ciÃē di cui ha bisogno. I genitori di Dibs pensano che osservarlo durante il gioco sia una perdita di tempo. Dibs non gioca e non parla. La madre concede infine a Miss A di applicare i suoi metodi ma senza grandi aspettative.


Poi Miss A fa entrare Dibs, e noi con lui, nella stanza dei giochi, un luogo speciale dove i bambini possono essere semplicemente loro stessi. La stanza non ÃĻ magica, ma lo ÃĻ il rapporto che si crea tra psicoterapeuta e bambino. Attraverso questo rapporto fatto di sicurezza e libertà, iniziamo a capire il senso dell’incoraggiamento che Axline soleva rivolgere agli psicoterapeuti, e cioÃĻ quello di offrire ai bambini l’opportunità di ÂŦesprimere i sentimenti attraverso il giocoÂŧ e ÂŦrealizzare il loro innato potereÂŧ.



ÂŦLa storia raccontata da Axline ha il potere di coinvolgere qualsiasi lettore. Non si rivolge unicamente ai professionisti del mondo dei bambini e ai genitori interessati al benessere dei propri figli, bensÃŽ appassiona e fa vibrare emozioni profonde in coloro che si sono avventurati nella scoperta e nell’affermazione di se stessi, in chi ÃĻ impegnato nell’arduo compito di affrontare le sfide e gli ostacoli della vita e in tutte quelle persone che come Miss A sono in grado di riconoscere la forza e le capacità di chi hanno di fronte anche quando nessun altro riesce a farlo.Âŧ — Claudio Mochi, psicologo e Play Therapist Supervisor, presidente dell’Associazione Play Therapy Italiae fondatore di INA Play Therapy.


ÂŦCi sono molti libri sulla teoria della Play Therapy. Ci sono molti libri sulle tecniche della Play Therapy. Ma c’ÃĻ un solo libro che va oltre la teoria e la tecnica, riuscendo a svelare l’essenza della Play Therapy. Storia di Dibs cattura la profonda connessione e l’impatto rivoluzionario che la Play Therapy puÃē generare attraverso l’interazione tra bambino e psicoterapeuta.Âŧ — Nick Cornett, esperto in terapia familiare e Play Therapy, ricercatore presso la John Brown University.

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Virginia Mae Axline (1911–1988) was born in Fort Wayne Indiana and grew up in Columbus, Ohio. After teaching elementary school for several years, she became a graduate student at Ohio State University where she began collaborating with Carl Rogers. 


In 1945, Rogers opened the University of Chicago Counseling Center and Axline served as one of his research associates, developing her own approach to child counseling, grounded in the person-centered principles Rogers set forth for working with adults. Axline’s approach came to be known as Nondirective Play Therapy and later, Child-Centered Play Therapy. In 1947, Axline published Play Therapy in which she explained her groundbreaking theory of child psychotherapy. In 1950, Axline completed her Doctor of Education degree at Columbia University Teachers College, where she would teach for several years before returning to Ohio.


In 1964, Axline published Dibs: In Search of Self, which became popular among professionals and parents alike. While the story of a young boy breaking out of his self-imposed silence gained recognition, Axline slipped into a quieter life for herself. She continued both her teaching career at Ohio State University and her private practice, but declined opportunities to be in the spotlight. Virginia Axline was buried next to her mother, father, and older sister.

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