Nel 1929, nellโItalia concordataria e benpensante, Ada Negri dร alle stampe Sorelle, ventuno ritratti di donne non di rado sorprendenti che danno giร forza a una parola e unโidea, la sorellanza, che avrebbe avuto grande significato etico, civile e politico tanti decenni dopo. Si tratta infatti dโun libro che si segnala come uno dei primi e piรน importanti capitoli nella storia della scrittura delle donne, pur mantenendo, agli occhi delle lettrici e dei lettori di oggi, una grande freschezza. Le donne di Ada Negri sono donne del popolo: dritte, dure, forti, e ci sono restituite con la loro prepotente e definita personalitร e, non di rado, con tutto il loro anelito di libertร , portando a maturazione una ricerca che era cominciata nel 1917 con il libro di novelle Le solitarie. ยซโDi noi donne nessuno ha mai capito nullaโ. Questa citazione dal racconto Signora con bambina puรฒ valere come il suggello struggente dellโintera raccoltaยป scrive Massimo Onofri nella prefazione a questo volume. E ci consente di ricordare che in questo libro ยซentrano in scena con un anticipo impressionante sul nostro presente, e dentro una luce di profonda tenerezza, questioni importanti e anche drammatiche, discusse ancora oggi, relative alla coscienza femminile. Di questa incredibile modernitร รจ sicuramente esempio il racconto La Cacciatora, dove il tormentato personaggio eponimo รจ disegnato al di lร dโogni convenzione, tanto piรน se si pensa che ci troviamo nellโItalia fascista che aveva giร tradotto in agiografia il mito della donna madre e sposaยป Ventuno ritratti netti, poetici, sospesi, scritti in una lingua antica e potente. Uno dei primi e piรน importanti capitoli nella storia della scrittura delle donne.