Senz'anima

Chiarelettere
E-grāmata
498
Lappuses
Atsauksmes un vērtējumi nav pārbaudīti. Uzzināt vairāk

Par šo e-grāmatu

Un ritratto dell’Italia contemporanea, un paese privo di principi, di valori condivisi che non siano il Dio Quattrino, inguaribilmente volgare, senza dignità e onore, spietato senza essere virile, femmineo ma non femminile, corrotto, intimamente mafioso, devastato nel suo straordinario paesaggio, naturale, urbano, artistico, che lo ingentiliva insieme alla sua gente. Una parodia di democrazia sequestrata dai partiti e dai suoi mediocri esponenti che la violentano, la abusano, la stuprano a comodo loro. SENZ’ANIMA fotografa uno spazio, mentale, antropologico, politico, quello dell’Italia degli ultimi trent’anni, seguendo l’avventura giornalistica di Massimo Fini, uomo senza appartenenze, dal mitico “Europeo” all’“Indipendente” fino al “Fatto Quotidiano”. Della penna dissacrante di Fini non potevano mancare le “stroncature” e anche i ritratti (mai disgiunti, questi, da una dolente pietas) dei personaggi – da Craxi a Martelli, da Cossiga a Berlusconi, da Gardini a Scalfari, da Costanzo a Vespa – che hanno contribuito a conciare l’Italia così com’è.

Par autoru

Massimo Fini è nato a Cremeno (Lecco) da padre pisano e madre russa di Saratov, sul Volga. I suoi genitori si erano conosciuti a Parigi sul finire degli anni Venti. Lui fuggiva dal fascismo, lei dal bolscevismo. Studi classici, laurea in Giurisprudenza a pieni voti e lode con Gian Domenico Pisapia, fa vari mestieri (impiegato di seconda alla Pirelli, copywriter, pubblicitario in proprio, giocatore di poker) prima di approdare, nel 1970, al giornalismo, all’«Avanti!» di Milano, dove segue i più importanti fatti di cronaca nera e politica di quegli anni: l’omicidio del commissario Calabresi e il caso Feltrinelli. Alla fine del 1971 passa, come inviato, all’«Europeo» di Tommaso Giglio e vi rimane fino al 1979, quando il prestigioso settimanale viene appaltato ai socialisti e la Rizzoli era in mano a Bruno Tassan Din che due anni dopo risulterà essere la longa manus della P2 all’interno dell’azienda. Finito volontariamente a spasso, per un paio di anni vive di collaborazioni saltuarie, e al «Lavoro» di Genova, diretto da Ugo Intini, fa le sue prime prove come editorialista e polemista con la rubrica Contropiede. In quegli stessi anni è animatore, con Aldo Canale, del mensile di politica e cultura «Pagina», dove si sono formati o hanno transitato alcuni dei più importanti giornalisti e intellettuali italiani di oggi, da Paolo Mieli a Ernesto Galli della Loggia, da Giampiero Mughini a Giuliano Ferrara a Pierluigi Battista. Nel frattempo viene assunto, come editorialista e inviato, dal «Giorno» di Guglielmo Zucconi e Pierluigi Magnaschi. A metà degli anni Ottanta rientra all’«Europeo», dove tiene per undici anni la principale rubrica del settimanale (Il Conformista). Nel 1992 lascia «Il Giorno» per partecipare all’avventura dell’«Indipendente» di Vittorio Feltri. Quando Feltri lascia per andare a dirigere «il Giornale», si rifiuta di seguirlo al quotidiano berlusconiano. «L’Indipendente» avrà ancora una buona stagione sotto la direzione di Daniele Vimercati. Terminata definitivamente l’avventura dell’«Indipendente», chiuso «L’Europeo», Zucconi lo riprende al «Giorno», poi diventato «Quotidiano Nazionale» («Il Giorno», «La Nazione», «Il Resto del Carlino»), dove resta fino al 2009, quando Antonio Padellaro lo chiama a collaborare a «il Fatto Quotidiano», dove tiene la rubrica Battibecco. Da anni collabora a «Il Gazzettino» di Venezia. Ha fondato e diretto il mensile «La Voce del Ribelle», totalmente autogestito, per tre anni in versione cartacea e ora su web. Dal 1985 scrive libri (La Ragione aveva Torto?) il cui filone principale, salvo qualche divagazione in campo biografico o esistenziale, è una contestazione radicale del modello di sviluppo, sia liberista che marxista, partorito dalla Rivoluzione industriale (da ultimo Il Mullah Omar, Marsilio, 2011). A teatro è stato autore e attore in Cyrano, se vi pare, per la regia di Eduardo Fiorillo, e coautore, con Elisabetta Pozzi, della pièce Cassandra, che sviluppa i suoi temi antimodernisti. Divorziato, ha un figlio trentenne, Matteo. Per Chiarelettere, ha scritto: "Senz'anima" e "La guerra democratica".

Novērtējiet šo e-grāmatu

Izsakiet savu viedokli!

Informācija lasīšanai

Viedtālruņi un planšetdatori
Instalējiet lietotni Google Play grāmatas Android ierīcēm un iPad planšetdatoriem/iPhone tālruņiem. Lietotne tiks automātiski sinhronizēta ar jūsu kontu un ļaus lasīt saturu tiešsaistē vai bezsaistē neatkarīgi no jūsu atrašanās vietas.
Klēpjdatori un galddatori
Varat klausīties pakalpojumā Google Play iegādātās audiogrāmatas, izmantojot datora tīmekļa pārlūkprogrammu.
E-lasītāji un citas ierīces
Lai lasītu grāmatas tādās elektroniskās tintes ierīcēs kā Kobo e-lasītāji, nepieciešams lejupielādēt failu un pārsūtīt to uz savu ierīci. Izpildiet palīdzības centrā sniegtos detalizētos norādījumus, lai pārsūtītu failus uz atbalstītiem e-lasītājiem.