Carlo Maria Martini non nascose mai il cruccio di non essere riuscito a vedere completamente realizzato lo spirito di rinnovamento, di comunione e di collegialità del Concilio Vaticano II.
In queste riflessioni rilegge alcune delle pagine piÚ rivoluzionarie dei testi conciliari, invitando fedeli e laici, popolo di Dio e gerarchia ecclesiastica, a tornare a quella dimensione di ascolto del mondo, di modernità , di profezia che fu tipica dellâassise conciliare.
Sono pagine dense ma, nello stesso tempo, molto concrete. Da un lato, lasciano intravedere lâimmagine di un âConcilio incompiutoâ, dallâaltro, spingono affinchÊ la ânuova primaveraâ della Chiesa annunciata dal Vaticano II diventi realtà . Queste esortazioni fanno sentire ancora viva la voce di uno dei cardinali piÚ amati e ascoltati da credenti e non credenti, mentre la svolta di papa Francesco rende piÚ prossima la realizzazione del âsognoâ di âuna nuova primaveraâ, che Martini â insieme a molti nella Chiesa â ha sempre accarezzato.