Notti in bianco, baci a colazione
mag 2016 · Giulio Einaudi Editore
4,6star
53 recensionireport
Ebook
184
pagine
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Informazioni su questo ebook
- Papà, - ha detto, - quando hai incontrato la mamma, come hai fatto a sapere che era la mamma?
- L'ho capito dopo circa dieci minuti.
- E da cosa?
- Quando ci siamo incontrati la prima volta, si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli.
- E allora?
- E allora lí ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico. E io dei suoi capelli.
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell'«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.
- L'ho capito dopo circa dieci minuti.
- E da cosa?
- Quando ci siamo incontrati la prima volta, si è sollevata i capelli dietro la nuca, sopra la testa, e si è fatta uno chignon senza neanche un elastico, solo annodandoli.
- E allora?
- E allora lí ho capito che lei aveva disperatamente bisogno di un elastico. E io dei suoi capelli.
Il respiro di tua figlia che ti dorme addosso sbavandoti la felpa. Le notti passate a lavorare e quelle a vegliare le bambine. Le domande difficili che ti costringono a cercare le parole. Le trecce venute male, le scarpe da allacciare, il solletico, i «lecconi», i baci a tutte le ore. Sono questi gli istanti di irripetibile normalità che Matteo Bussola cattura con felicità ed esattezza. Perché a volte, proprio guardando ciò che sembra scontato, troviamo inaspettatamente il senso di ogni cosa. Padre di tre figlie piccole, Matteo sa restituirne lo sguardo stupito, lo stesso con cui, da quando sono nate, anche lui prova a osservare il mondo. Dialoghi strampalati, buffe scene domestiche, riflessioni sottovoce che dopo la lettura continuano a risuonare in testa. Nell'«abitudine di restare» si scopre una libertà inattesa, nei gesti della vita di ogni giorno si scopre quanto poetica possa essere la paternità.
Valutazioni e recensioni
4,6
53 recensioni
Stefano Epic Rossi
- Segnala come inappropriata
15 gennaio 2019
L'autore ha il talento di saper raccontare la quotidianità con una naturalezza e un linguaggio così semplice e immediato e con tanta trasognata precisione, da farci pensare: sí, davvero, a volte la letteratura e la bellezza della vita giocano a nascondersi nelle piccole cose.
1 persona ha trovato utile questa recensione
Natascia de matteis
- Segnala come inappropriata
12 gennaio 2017
Libro stupendo.. Molto emozionante un padre che riesce a percepire qualsiasi emozione nel.tram tram di una vita familiare ...di persone qualsiasi ...bellissimo da leggere
Salvatore Letizia
- Segnala come inappropriata
18 marzo 2017
La facilità e semplicità con cui l'autore condivide le sue sensazioni rende la lettura molto simile all'ascoltare cos'è successo nella testa del tuo più caro amico dopo un lungo viaggio davanti a qualche birra...grazie per la semplicità e profondità che ci hai regalato :)
1 persona ha trovato utile questa recensione
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