Come scopriremo i rapporti di coppia non sono mai deteriorati da un solo evento, ma da una combinazione di fattori e hanno come tratto distintivo il protrarsi nel tempo. Ci può essere un evento prorompente più o meno destabilizzante, come la scoperta di un tradimento, ma generalmente la coppia va in crisi quando il disvelarsi di un elemento getta una luce di criticità sulla loro vita in generale. Un malessere che dura nel tempo e, nonostante il desiderio di cambiamento, i tentativi di risolvere i problemi non hanno mai un esito positivo ma si trasformano in dinamiche ripetitive che alimentano il problema anziché risolverlo. Così cresce lo stato di disagio, di pesantezza del clima relazionale e dalla sensazione di impotenza. Ed è in questa fase che uno dei due, o entrambi, cerca un aiuto esterno facendo capitolare il tutto. Solo in pochissimi casi questo aiuto riesce a riportare indietro il tempo.
Matilde Serao nacque dal matrimonio tra l'avvocato napoletano Francesco Serao e Paolina Borely, nobile greca decaduta, discendente dei principi Scanavy di Trebisonda. Il padre Francesco, avvocato e giornalista, aveva dovuto lasciare la sua città nel 1848 perché ricercato come anti-borbonico. Durante l'esilio in Grecia aveva trovato lavoro come insegnante. Conobbe e sposò Paolina Borely, che sarà il modello della giovane Matilde.
Il 15 agosto 1860 la famiglia Serao, con l'annuncio dell'ormai imminente caduta di Francesco II, tornò velocemente in patria. Trovò alloggio a Ventaroli, frazione di Carinola.
« Ventaroli è anche meno di un villaggio né voi lo troverete nella carta geografica: è un piccolo borgo nella collina più vicino a Sparanise che a Gaeta. Vi sono duecentocinquantasei anime, tre case di signori, una chiesa tutta bianca ed un cimitero tutto verde; “vi è un gobbo idiota, una vecchia pazza e un eremita in una cappelluccia”. »
(Matilde Serao, articolo pubblicato postumo il 24 giugno 1956 su Il Mattino.)