A partire da questo interrogativo, Mary Beard, docente a Cambridge, in SPQR ci offre una nuova visione della storia di Roma, una storia caratterizzata da incredibili miti fondativi e grandi istituzioni politiche e sociali, da straordinarie conquiste militari e stupefacenti opere architettoniche, nonché, naturalmente, dalle gesta delle personalità più celebri del mondo romano: da Cicerone impegnato a sventare la congiura di Catilina a Giulio Cesare che oltrepassa il Rubicone, a Ottaviano trionfatore su Marco Antonio.
Ma anche una storia che le innumerevoli testimonianze, non solo letterarie, ci consentono di conoscere fin nei minimi dettagli, rendendoci partecipi della vita quotidiana - quasi sempre difficile - della gente comune, degli intrighi e delle lotte per il potere, delle atroci violenze che accompagnavano le imprese belliche, come pure dell'estrema vitalità e grandezza di un mondo globalizzato e in perpetuo movimento, dove uomini e merci, libri e idee, mode e religioni circolavano liberamente da una regione all'altra dell'impero. Una brulicante miscela di lusso sfrenato e sporcizia, malattie impossibili da debellare e orrende carneficine nelle arene, amore per la libertà e sfruttamento servile, orgoglio civico e spietata guerra civile. Ma soprattutto un melting pot culturale da cui sono scaturiti temi, riflessioni e idee che ancora oggi riverberano una luce capace di illuminare le nostre discussioni sui diritti civili e gli abusi del potere, la democrazia e le controversie religiose, le migrazioni e i pregiudizi xenofobi.
Se, come scrive Mary Beard, «dall'incontro dialettico con la storia di Roma, la cultura occidentale ha raccolto un'eredità variegata e molteplice», il dialogo continuo e fruttuoso con gli antichi romani rimane un punto di riferimento imprescindibile per il modo in cui giudichiamo noi stessi.