"Il titolo dell'opera, Marin, implica un viatico romantico, simbolico ed evocativo: il nome di un vento che trasporti questi componimenti in fuga, verso altri territori, altre culture, lettori, autori. All'interno di Marin (nel dialetto utilizzato nell'area orientale dell'Emilia-Romagna indica il Libeccio, vento molto caro alla letturatura, presente nella rosa dei venti classica, che sorge nell'isola di Zante) si susseguono, in ordine alfabetico: Iva De Menech con Chiaroscuro, Arianna Frappini con Casa, Stefania Ghisoni con Pensieri ed emozioni, Marcella Marconi con La poesia non ha et├а, Luigi Mussari con Isola, Luigi Palma con Onde di parole." (Tratto dalla Prefazione di Giuseppe Aletti)