La seconda parte del libro è intesa ad illustrare il romanzo Il Castello dell’Inquisitore, un titolo della serie Le Avventure del Duca e della Duchessa Balsamo facendolo in modo originale. Il romanzo viene analizzato sotto il profilo Dizionaristico e tutte le voci principali del romanzo, dai protagonisti ai luoghi vengono descritte. Si viene così a conoscenza di una serie infinita di nozioni che spaziano dalle auto all’esoterismo, dalla musica alla letteratura, e a tante altre nozioni.
Le avventure del Duca Alberto Balsamo e di sua moglie la Duchessa Ambra Balsamo, nata Dantès, contessa di Hainaut, di nazionalità francese, si svolgono nell’Italia fascista in un periodo temporale che va dal 1925 al 1935.
Sono avventure a carattere poliziesco e/o avventuroso e si svolgono nella massima parte a Firenze dove i due coniugi abitano nella villa Peregallo, in località Calenzano.
Entrambi anticonformisti sono, per l’epoca in cui vivono, un perenne scandalo in quanto praticano il libero amore e lo scambio di coppia, ma, dato che sono ricchissimi, pur criticati ed esecrati, continuano ad essere ammessi nei migliori salotti della società fiorentina.
Amanti del piacere, del gioco, del lusso ma soprattutto dell’avventura e dell’imprevisto, sono caratterizzati da un notevole senso di humor, ironia e audacia. Sono entrambi abili trasformisti, capaci di mimetizzarsi e di travestirsi, secondo le occasioni, in altri personaggi che sanno imitare alla perfezione.
Sono ambedue pratici in ogni tipo di sport ma gli studi che hanno praticato (lui ha frequentato il Conservatorio Luigi Cherubini di Firenze diventando, poi, un famoso direttore di orchestra; lei ha frequentato Conservatoire national supérieur d'art dramatique di Parigi, diventando, poi, un’attrice celebre) li hanno portati a possedere una grande cultura sia umanistica che scientifica nonché ad essere grandi intenditori d’arte.
Hanno girato il mondo e ciò ha consentito loro di imparare e di poter parlare in modo quasi perfetto, oltre che all’italiano, il francese, il tedesco, l’inglese, il russo, l’arabo e il cinese.
Non condividono la cultura fascista e sono, anche se non apertamente, avversari del regime che combattono segretamente in ogni luogo e con ogni mezzo.