Nel nostro caso, l’avere scelto il conflitto come area di ricerca, ha reso fondamentale il contributo di più ricercatori, con specializzazioni e professioni differenti tra loro. Un oggetto, se illuminato da più direzioni, risulta più chiaro e nitido, questo sia nel senso del suo significato che in quello della sua gestione.
La completa conoscenza di che cosa sia il conflitto, di cosa rappresenti nel nostro mondo e nella nostra esistenza, di come possa essere affrontato, risolto e infine accettato, ci pone di fronte ad un metodo epistemologico fondamentale, che può essere esercitato solo attraverso un sinergico lavoro di squadra.
Nell’essere umano è insito un primario impulso alla lotta, al confronto, allo scontro, alla guerra, basato su una pulsione aggressiva originaria e primordiale. Lo stesso Freud riconobbe nella pulsione aggressiva (Thanatos), in contrasto con la pulsione d’amore (Eros), un motore basilare del nostro funzionamento psichico.
Lo scontro, il conflitto, sono così parte inscindibile della nostra storia e in fondo della stessa cultura dell’uomo, in ogni luogo e società.
Troviamo così conflitti in ogni luogo e contesto sia ad un livello macro-sociale che micro-sociale. Ineludibili sono all’interno del rapporto di coppia, così come nella famiglia e nel mondo del lavoro. Ma anche, inevitabilmente, presenti nel mondo della politica e della giustizia.
Il conflitto è anche evidente nel rapporto dell’uomo con la vita e con la natura. Continuamente sperimentiamo la nostra lotta contro le forze della Natura, che cerchiamo di contrastare, combattere e sconfiggere. Vi è una costante guerra dell’uomo contro la malattia, il dolore e la morte, ma anche contro drammatici eventi naturali come terremoti, nubifragi o minacce cosmiche.
Karl Jaspers considera lo stato di lotta come una situazioni-limite dell’esistenza, insieme al caso, alla morte, al dolore. La lotta, come le altre situazioni-limite, ha il potere di porre a diretto contatto con l’essenza dell’esistenza. L’uomo infatti non può evitare la lotta, lo scontro, il conflitto, così come non può evitare dolore, caso e morte. Questi sono aspetti inevitabili e nello stesso tempo costituzionali della vita. Non ci può essere vita senza lotta.
Un ulteriore livello del conflitto è infine quello relativo al rapporto dell’uomo con se stesso. L’essere umano, nel corso della sua esistenza psichica, si trova a dover affrontare dentro se stesso un continuo contrasto tra istanze contrapposte, che possono generare una tensione interiore con differenti effetti, creativi o distruttivi. La vita psichica nasce proprio da questa conflittualità interiore che crea movimento, dinamicità e vitalità.
Gli articoli proposti in questo numero speciale della nostra rivista vogliono così indagare il conflitto da differenti prospettive e su differenti sfondi che, combinandosi tra loro, possano contribuire a dare una visione più articolata e completa di un fenomeno alla base di tutta la nostra esistenza.
Medico specialista in Psichiatria, psicoterapeuta, direttore dell’Istituto Superiore di Filosofia, Psicologia, Psichiatria, ISFiPP
Psicologa clinica, counselor professionista, mediatrice famigliare, didatta e supervisore presso il Centro studi Eteropoiesi di Torino. Da anni impegnata nel lavoro clinico con le coppie presso il Centro Relazioni e Famiglie della Città.
Dirige il centro Hokuzenko di Torino affiliato all’Unione Buddista Italiana. È responsabile del centro zen Rinzai di Atene. Allievo di Engaku Taino, ha terminato lo studio formale dei koan della scuola Rinzai tradizionale.
Docente di Filosofia e Scienze Umane. Si è occupato di formazione ad insegnanti di scuola primaria e secondaria in qualità di docente a contratto di Pedagogia presso la Facoltà di Scienze della Formazione Primaria di Torino e l'Università del Piemonte Orientale di Vercelli. Lavora su percorsi teorici e pratici che riguardano la valenza formativa del dialogo filosofico
Docente di Filosofia, Counselor Filosofico diplomato SSCF-ISFiPP, docente di Filosofia applicata e supervisore Master Scuola Superiore di Counseling Filosofico.