Le parole fanno il solletico

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Tutti sappiamo che ‘BUTTARE UN OCCHIO’ o ‘CHIUDERE IL BECCO’ non significa necessariamente lanci di globi oculari che volano da una parte all’altra della stanza e che, anche volendo, non potremmo chiudere il becco, che sia con chiodi o supercolla, semplicemente perchÊ non lo abbiamo. Sono ovviamente modi di dire. Ma cosa succederebbe se facessimo finta? Lollo, che ha sempre ‘la testa per aria’ dovrebbe recuperarla dal soffitto con una scopa, e quando la zia Frignola (sÃŦ, si chiama proprio cosÃŦ, è proprio il suo nome di battesimo!) si scioglie in lacrime – e credetemi, succede spesso – tutta la famiglia dovrebbe accorrere con stracci, scopettoni e mocio e asciugare quella grande pozza dal pavimentoâ€Ļ Tante storie surreali e divertentissime per ridere insieme alla famiglia piÚ buffa del mondo, e per buttare – appunto – un occhio sui giochi che si possono fare con i modi di dire e la nostra lingua. Se poi chi ce le racconta sono un magistrale scrittore che si chiama Daniel Pennac e un genio delle parole come Stefano Bartezzaghi, non possiamo che farci coinvolgere dal loro gioco scanzonato, divertente e appassionante.

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Daniel Pennac è nato nel 1944 durante uno scalo a Casablanca. Nel periodo della sua felice infanzia ha viaggiato moltissimo, in Africa, Asia, Europa, Alpi Marittime, ed è rimasto sempre interessato al destino di tutti gli immigrati, animali o uomini che siano, tant’è vero che per vent’anni è vissuto a Belleville, il quartiere di Parigi dove piÚ si trovano mescolate razze e mestieri. Ha anche insegnato per piÚ di vent’anni a ragazzi difficili, a parte un’interruzione di due anni in Brasile, dove si è innamorato delle amache, ÂĢletto fra cielo e terra, in cui si possono concepire le idee piÚ genialiÂģ, e da dove probabilmente hanno origine le sue migliori fantasticherie! Di Pennac, notissimo per i suoi romanzi per adulti, Salani ha pubblicato L’occhio del lupo e Abbaiare stanca.

Stefano Bartezzaghi è semiologo, scrittore e giornalista. Collabora con la Repubblica e con L'Espresso e dal 2010 insegna Semiotica allo Iulm di Milano. Ha pubblicato saggi e raccolte di giochi linguistici, enigmistici e letterari, tra cui, per Bompiani, Parole in gioco. Per una semiotica del gioco linguistico (2017), Banalità. Luoghi comuni, semiotica, social network (2019) e Mettere al mondo il mondo. Tutto quanto facciamo per essere detti creativi e chi ce lo fa fare (2021). Per Salani nel 2011 ha curato la revisione della traduzione italiana della saga di Harry Potter.

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