Che cosโรจ il sanscrito, visto da noi occidentali? Perchรฉ piace tanto a intellettuali, sceneggiatori, musicisti e persino fumettisti, visto che quasi nessuno lo parla? Ma soprattutto: perchรฉ mai dovrebbe interessarci oggi studiare un idioma antico dellโIndia, tanto lontano nel tempo e nello spazio? Ripercorrendo la storia della conoscenza di questa lingua, che ha caratteristiche diverse da ogni altra, si puรฒ scoprire quanto sia un luogo comune che le lettere antiche siano morte e inattuali. Il sanscrito in particolare ha fama di essere al tempo stesso ostico ed esotico, un codice magico per adepti e mistici oppure un vezzo per virtuosisti da salotto o semplicemente un gergo per appassionati di discipline orientali: invece ricopre un ruolo fondamentale non solo per la linguistica ma anche per lo studio della logica. Apprenderne la grammatica รจ un allenamento formidabile per la mente, per lโuso delle categorie razionali e anche come introduzione allโinformatica. Le vicende che hanno accompagnato la scoperta di questa ยซlingua perfettaยป, dallโoriente antico allโoccidente moderno, raccontano come sia stata oggetto da un lato di una minuziosa analisi che ne ha fatto uno strumento fondamentale per capire il funzionamento del linguaggio e della mente umana; e dallโaltro di malintesi e mistificazioni che hanno portato a credenze del tutto infondate e talvolta anche tragicamente pericolose. Attraverso le esperienze di autorevoli studiosi e semplici studenti alle prese con questa materia, e non senza un pizzico di ironia, si puรฒ sfatare qualche mito, svelare qualche mistero e scoprire che una cultura apparentemente estranea e difficile, nelle sue molte sfaccettature, รจ in realtร ben piรน presente nella nostra vita quotidiana di quanto possiamo immaginare. ยซSe il sanscrito รจ devava ฬn.ฤฑ ฬ, la lingua perfetta per dire il divino, la sua scrittura piรน nobile (la stessa usata per la hindฤฑ ฬ e altri idiomi moderni dellโIndia) รจ chiamata devana ฬgarฤฑ ฬ, ยซla (scrittura della) cittร degli dรจiยป. Se la parola detta e recitata รจ il sacro, nella parola scritta dunque dimora il sacroยป.