A soffrire si impara, e lโinfelicitร รจ unโarte che si apprende fin da piccole, grazie allโinsegnamento di chi ci ha precedute. Antenate, nonne, zie, prozie si snodano in una processione che arriva da lontano, ognuna con il proprio fardello, fino a chi ci รจ piรน vicino: la madre. Una madre svalutante e glaciale nel caso di Serena, protagonista di questa storia. Costretta ad allontanarsene nel tentativo di salvarsi, Serena interrompe i rapporti con lei, recidendo i legami con il passato, gli amici, il paese dellโinfanzia pieno di ricordi. Fino a quando la madre terribile muore, e la figlia dopo una lunga assenza ritorna. Per ingaggiare un dialogo interiore con il fantasma della figura piรน importante della sua vita e scoprirne infine un lato insospettabile. Senza perdere la comicitร e lโacume tipici del suo raccontare, Silvia Ziche si misura con il suo primo libro non umoristico, condividendo una storia privata eppure capace di parlare a quella parte indifesa, nascosta in molti di noi, a cui รจ mancata una carezza. Un viaggio coraggioso alle radici di unโassenza, nel cuore di una domanda che brucia: perchรฉ, proprio negli affetti piรน cari, siamo capaci di dare il peggio di noi.