âNon riesco a escludere che la nostra esistenza sia decisa da pochi, dai bei sogni o dai capricci di pochi, dallâiniziativa o dallâarbitrio di pochi... Certo è unâipotesi atroce. Ancor piÚ sconsolato ti chiedi come siano quei pochi: piÚ intelligenti di noi, piÚ forti di noi, piÚ illuminati di noi, piÚ intraprendenti di noi? Oppure individui come noi, nÊ meglio nÊ peggio di noi, creature qual-siasi che non meritano la nostra collera, la nostra ammirazione, la nostra invidia?â CosÃŦ scrive la Fallaci nella premessa a Intervista con la storia, testo appassionato e coraggioso che raccoglie le interviste di Oriana alle figure che hanno segnato il corso del secondo Novecento, da Henry Kissinger a Willy Brandt, da Golda Meir a Indira Gandhi, da Arafat a Hussein di Giordania, da Nenni ad Amendola, fino a Giulio Andreotti. Pubblicato nel 1974, il libro trasmette tutta la caparbietà della Fallaci, la sua voglia di capire il mondo e gli uomini, il suo stile inconfondibile, la forza della sua scrittura. E ancora oggi risuona come una condanna spietata del potere, un invito alla disubbidienza, un inno appassionato alla libertà .