Imperatrix

· Edizioni Mondadori
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«Da questi muri, da questi colori, da queste mie mani, la pellegrina venuta da tanto lontano si alzerà, riprenderà a camminare, continuerà a cercare la verità. La sta cercando ancora. La cercherà sempre.» Piero della Francesca sta dipingendo le Storie della Vera Croce in San Francesco ad Arezzo e ne discute con il padre guardiano della chiesa. Mentre la ritrae, immagina il destino di Elena, madre dell'imperatore Costantino, autrice, durante un pellegrinaggio in Palestina, del ritrovamento della croce su cui Cristo morì. Il dialogo fra i due personaggi offre a Edgarda Ferri un suggestivo espediente narrativo per rievocare la vita di questa straordinaria figura femminile assurta, insieme al figlio, a simbolo del trionfo della fede cristiana sul paganesimo. Di umili origini, Elena è una «stabularia», una locandiera, della Bitinia, una regione dell'Asia Minore, quando intorno al 270 Costanzo Cloro, cavaliere illirico che combatte nell'esercito romano, la sceglie come concubina. Lei lo segue nei suoi lunghi viaggi e dalla loro unione nascerà Costantino.
Sono anni di fermento: l'impero romano si sta dissolvendo, le invasioni barbariche hanno distrutto enormi ricchezze, le campagne sono desolate, la religione cristiana è in costante espansione; Roma, il caput mundi esaltato da cantori e poeti, è impoverita e avvilita.
Costanzo fa una rapida carriera e, divenuto membro della tetrarchia istituita da Diocleziano, abbandona Elena per sposare Teodora, figliastra dell'imperatore Massimiano, di cui è stato nominato «Cesare». Quando, nel 306, alla morte del padre, Costantino viene acclamato imperatore dall'esercito, Elena emerge dall'ombra in cui è finora vissuta e il suo nome viene nobilitato dall'appellativo di Flavia Giulia e dal titolo di «Augusta».
Consigliera prediletta del figlio, che la tiene alla sua destra nelle occasioni ufficiali, esprimerà le virtù richieste alle donne appartenenti alla famiglia imperiale: maestosità, solennità, pacatezza. In un clima di veleni e rivalità, che culminerà nella condanna a morte da parte di Costantino della moglie Fausta e del figlio Crispo, Elena accompagnerà l'imperatore nella sua inarrestabile ascesa ai vertici del potere, sancita nel 330 dalla nascita di Costantinopoli, la nuova capitale dell'impero. Inoltre, fondando chiese in Terra Santa e partecipando alla ricerca del Santo Sepolcro di Gerusalemme, sosterrà Costantino nel suo avvicinamento alla fede cristiana, legittimata dal famoso editto del 313.
Edgarda Ferri conduce il lettore in un affascinante viaggio attraverso i secoli, facendo emergere dall'oblio la biografia di una donna forte e determinata, la cui vita si intreccia con i più importanti personaggi del tardo impero romano, e che è ancora oggi oggetto di culto e di studio per la cristianità.

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