ÂŦUnâappassionata ed elegante apologia del tradimento inteso come categoria del pensiero.Âŧ
Il Sole 24 Ore
ÂŦTraditori non sempre allâinferno: puniti da Dante, salvati da Machiavelli, a volte agiscono a fin di bene.Âŧ
Corriere della Sera
Peggio di Caino e Abele, due loschi fratelli della Toscana medievale si fronteggiano, il pugnale nella destra celata dietro le spalle. E riescono a uccidersi contemporaneamente. Questi due tragici spettri introducono Dante nel posto piÃđ sozzo dell'Inferno, ove i traditori sono collocati nel centro geometrico dell'Universo? Oggi ÃĻ tornato di moda trattarsi reciprocamente come dei Giuda, pronti a vendere la famiglia o il partito per trenta denari. Eppure manca, in tutto questo caleidoscopio di accuse e insulti, la dimensione epica del tradimento, come sfida a Dio e agli uomini insieme, intreccio indissolubile di malafede e di orgoglio, di crudeltà e di invidia. E dire che puÃē esserci persino un uso geniale, creativo e finanche ÂŦvirtuosoÂŧ del tradimento: ce l'hanno insegnato tipi insospettabili come Machiavelli, Shakespeare e Leopardi, per non dire di Mozart e Da Ponte. Negli affari di cuore come in quelli della politica: ma perchÃĐ tutto non ricada nel conformismo, occorre che traditi e traditori ÂŦabbiano fermo il cuor nel pettoÂŧ, cioÃĻ diano prova di quel coraggio che spazza via le ipocrisie dei moralisti d'ogni colore. Il coraggio che spingeva Bruto e Cassio - i due ÂŦarcitraditoriÂŧ di Cesare - a proclamarsi ÂŦliberi e armatiÂŧ.