"Comandare le persone ÃĻ un'esperienza. Per i capi far piangere la gente nei bagni ÃĻ sempre stata una magia." Questa ÃĻ la storia di Gaia, che ha subÃŽto un abuso sul lavoro e, durante una lunga passeggiata notturna, racconta a Francesco come sono andate le cose. Gaia lavorava da qualche anno per la Fondazione, una grossa istituzione culturale romana, quando ÃĻ stata invitata dal suo capo a una misteriosa settimana di "team building". E cosÃŽ una mattina di gennaio, dopo una levataccia e un saluto frettoloso alla fidanzata, ÃĻ partita per il Sud Tirolo, dove pensava che ad attenderla ci fossero i colleghi, magari già a bagno nella spa incorniciata dalle montagne. Ma quando arriva non trova traccia nÃĐ di loro nÃĐ del capo. E lo chalet vista lago che le viene assegnato sembra essere già occupato da un altro ospite, un uomo. Gaia non sa se pensare a un malinteso, a uno scherzo o a un'assurda performance artistica architettata dal capo. PerchÃĐ le ha detto di non parlare di quel viaggio con gli altri dell'ufficio? PerchÃĐ non le ha ancora confermato la "lead" sul nuovo progetto? Ma soprattutto, perchÃĐ non ÃĻ lÃŽ e non le risponde al telefono? I primi indizi arrivano poco dopo, quando decide di esplorare il resto dell'albergo, ma la situazione, nei giorni successivi, si rivelerà via via piÃđ articolata e surreale.Sono molti anni che Francesco Pacifico lavora, attraverso la scrittura, alla decostruzione del proprio privilegio di classe e di genere. Il capo ÃĻ una tappa cruciale di questo percorso, una riflessione sul potere, il desiderio e la manipolazione: quella intellettuale, quella economica e quella che si compie inevitabilmente raccontando una storia. Ma ÃĻ prima di tutto un romanzo originalissimo - divertente e inquietante al tempo stesso - che, nell'epoca del "quiet quitting" e delle grandi dimissioni, indaga il modo in cui sta cambiando il nostro rapporto col lavoro.