Lasciato dalla moglie, sull'orlo del carcere per essersi appropriato di denaro dell'azienda in cui lavora, frustrato nelle proprie aspirazioni di geniale inventore, Erdosain entra in contatto con una strana setta dalle oscure e inquietanti mire politiche. In un cocktail ideologico che mette insieme disinvoltamente comunismo e fascismo, populismo e schiavismo, la setta vuole dominare il mondo e per autofinanziarsi cerca di organizzare il piÃđ grande bordello del Sudamerica. Dal canto suo, Erdosain, sempre piÃđ alla deriva esistenziale, viene coinvolto in un rapimento a scopo di estorsione. Con questo romanzo, considerato il suo capolavoro, il maestro di Onetti e di Sà bato riscrive Dostoevskij in chiave sudamericana, con la follia, l'ironia e la visionarietà di un grandissimo scrittore.
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A proposito dei personaggi dei Sette pazzi si ÃĻ parlato di ÂŦdandysmo lumpenÂŧ (David ViÃąas). La definizione si attaglia perfettamente all'Astrologo, frutto emblematico di quella Buenos Aires che Arlt vede: luogo della giustapposizione e dell'incoerenza, in cui l'unica ribellione che vale ÃĻ alla fine quella assoluta e, in quanto tale, individuale, solitaria, esistenziale, disperata. Lo sa bene l'Astrologo, e lo dice pure il ÂŦromanzo dal doppio titoloÂŧ quando, con ironia definitiva, chiude I sette pazzi con Erdosain che dice sorridendo all'Astrologo: ÂŦLo sa che lei assomiglia a Lenin?Âŧ, e apre I lanciafiamme con l'Astrologo che mormora fra sÃĐ in risposta: ÂŦSÃŽ... ma Lenin sapeva dove stava andandoÂŧ. Mentre lui naturalmente non ne ha alcuna idea, come forse non ce l'ha nemmeno Dio. Nella Buenos Aires di Arlt ÃĻ impossibile sapere dove si sta andando. à già fin troppo puntare sulla sovversione chiamando a raccolta tutte le speranze, tutti i sogni, ÂŦquesto bisogno di meraviglie impossibili da soddisfareÂŧ che rendono freddamente rabbioso Erdosain.
Dalla prefazione di Ernesto Franco