Fosca

Edizioni Lindau
Ebook
243
pagine
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In questo suo terzo e ultimo romanzo, rimasto incompiuto a causa della sua morte, Tarchetti esplora tutte le forme ossessive della malattia, della follia, e infine dell'attrazione mortale. In pagine fitte di eccessi e di contrasti violenti e irrisolti, Giorgio racconta la perturbante vicenda che lo ha legato a due donne, la raggiante e vitale Clara, e la tetra Fosca, consumata dalla malattia. Militare di carriera, si è innamorato di Clara a Milano, ma, trasferito in provincia, conosce Fosca, la cugina del suo colonnello. Inizialmente preda della nostalgia per Clara, a poco a poco diviene vittima dei turbamenti e dei pensieri malsani di Fosca che, donna-vampiro per eccellenza, risucchia tutta la sua linfa vitale. Abbandonato da Clara, il militare si accorge del sentimento che prova per Fosca, l'unica delle due donne che lo abbia davvero amato. Con "Fosca", scrive Roberto Fedi nella prefazione, «Tarchetti si svincolava dalla tradizione e si immergeva in un magma ribollente da cui non sarebbe riemerso, intrattenendo rapporti decisamente pericolosi con il mostruoso e l'orrido, e quasi verrebbe da dire con l'horror. [...] Nel panorama fine ottocentesco degli "Inetti a vivere", lo pseudo protagonista Giorgio e la reale protagonista Fosca appaiono già, nel 1869, due personaggi emblematici non solo del male di vivere di fine secolo, ma soprattutto dei futuri sviluppi della narrativa e della cultura di quel tempo e del tempo a venire, due entità disperate senza possibili redenzioni». A distanza di oltre un secolo e mezzo dalla sua pubblicazione, dopo avere inaugurato nel 1971 la collana «Centopagine» diretta per Einaudi da Italo Calvino ed essere stato tradotto in film (Passione d'amore) da Ettore Scola nel 1981, questo romanzo, non finito e imperfetto, continua a esercitare un singolare e sottile richiamo sul pubblico di più generazioni.

Informazioni sull'autore

Igino Ugo Tarchetti, nato a San Salvatore Monferrato il 29 giugno 1839, intraprese la carriera militare, maturando però presto una vocazione schiettamente letteraria. Lasciato l'esercito nel 1865, iniziò una esistenza da «scapigliato», segnata dal bisogno e dalla malattia. Si spense il 25 marzo 1869 per tisi. Fu autore di poesie, poi raccolte in volume (Disiecta), ma è nella narrativa che la sua ispirazione si rivelò più feconda. Tra le sue opere di maggior rilievo vanno ricordati "Fosca", il romanzo sociale "Paolina. Misteri del Coperto dei Figini", il romanzo antibellicista "Una nobile follia" e la raccolta dei "Racconti fantastici", che recuperano in modo originale i toni e le atmosfere dei più noti Hoffmann, Poe e Nerval.

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