Oltre i rigori del carcere duro, del 41 bis, e spesso grazie a quelli, una batteria di nuovi collaboratori di giustizia è stata pronta a raccontare tutto e il contrario di tutto. Diventando le pedine del gioco grande. Su questa scacchiera non il falso, ma il vero apparente, il suo doppio e il suo triplo, giocano una partita torbida che ha per posta carriere, quattrini, tanti, ma soprattutto la sopravvivenza di un sistema di potere. Che si fa beffe dell'opinione pubblica e del suo disorientamento. Che fa di Cosa Nostra e delle altre mafie un mostro fiaccato ma mai morente. In questo libro la testimonianza, inedita, di Franco Di Carlo, ex boss dei Corleonesi, che nella consuetudine al dialogo con le istituzioni ha edificato la propria carriera criminale, occupa una parte centrale. Perché nella sua esperienza, ladri e guardie, quei mondi apparentemente inconciliabili, si sono parlati e accordati. Mettendo reciprocamente sul piatto quanto avevano da offrire: piombo e morte gli uni; impunità totale che impasta il mito dell'invincibilità, gli altri.
Enrico Bellavia, giornalista di "la Repubblica", è autore di: Falcone e Borsellino, mistero di Stato (con Salvo Palazzolo, Edizioni della Battaglia 2002); Voglia di mafia. La metamorfosi di Cosa Nostra da Capaci a oggi (Carocci 2004); Iddu. La cattura di Bernardo Provenzano (con Silvana Mazzocchi, Baldini Castoldi Dalai 2006); Il cappio (con Maurizio De Lucia, BUR 2009); Un uomo d'onore (BUR 2010); Soldi sporchi. Come le mafie riciclano miliardi e inquinano l'economia mondiale (con Pietro Grasso, Dalai edizioni 2011).