Immaginate dunque la mia sorpresa quando il nome del suddetto avvocato compare nella lista dei pazienti per il centro di rehab dove lavoro come consulente per la dipendenza da droghe. La mia lista pazienti.
Per prima cosa ho perso completamente la bussola. Poi il sangue ha iniziato a ribollirmi nelle vene. Poi ho lanciato la sua cartella clinica attraverso la stanza, contro il muro.
Come è possibile che possa succedere una cosa del genere?
Il karma non può essere così crudele.
Come faccio a essere una terapeuta empatica per l’arrogante Pearson West, l’uomo che mi ha distrutto la vita?
Avrei preferito diventare una tossicodipendente io stessa o, meglio ancora, strangolarlo.