La guerra non è mai inevitabile: lâirrinunciabile invito del papa a perseguire le parole del Vangelo
In un mondo che corre verso la guerra, la voce di Papa Francesco, a costo di apparire stonata, continua a richiamare lâumanità a un solo dovere: quello di lavorare per la pace. In questi anni di azione e predicazione è andato ripetendolo in ogni occasione, tentando di curare cosÃŦ la miopia dei politici e dei popoli.
Tutto il pontificato di Papa Francesco puÃ˛ essere letto in questa prospettiva: âgiustiziaâ, âfratellanzaâ, âeconomia integraleâ, âumanità â, âtenerezzaâ â tutti concetti cardine della sua attività pastorale â richiamano al dovere verso la pace, al rifiuto della guerra che è, nelle parole di Bergoglio, semplicemente âuna pazziaâ. Oggi che la guerra è arrivata in Europa, dove si credeva di averla ormai scacciata per sempre, questâuomo saggio è divenuto un riferimento imprescindibile per la nostra epoca incerta e dolorosa, il protagonista di un pacifismo che non è di maniera, che distingue tra vittime e carnefici, ma non smette di richiamare a tutto ciÃ˛ che, giorno dopo giorno, deve essere fatto, detto e pensato per costruire un mondo di pace, nella politica cosÃŦ come nella vita di ciascuno.
Non si arriva alla pace una volta per tutte bisogna conquistarla giorno per giorno
ÂĢCâè un giudizio di Dio e anche un giudizio della storia sulle nostre azioni a cui non si puÃ˛ sfuggire! Non è mai lâuso della violenza che porta alla pace. Guerra chiama guerra, violenza chiama violenza!Âģ
Papa Francesco