Lo scudetto all'esordio in serie A con il grande Milan; la partita perfetta contro il Real Madrid, trafitto cinque volte; Barcellona invasa da ottantamila milanisti per il piรน grande esodo calcistico della storia; la finale vinta con lo Steaua, per la sua prima Coppa dei Campioni; l'epopea del mondiale americano del สผ94, con la finale raggiunta grazie al gioco e alla forza della disperazione, trascinando al tifo un'intera nazione: questi sono alcuni gloriosi momenti della vita di Arrigo Sacchi, il ยซprofeta di Fusignanoยป. ร proprio a partire dal piccolo paese natale a una trentina di chilometri da Ravenna che si sviluppa il racconto autobiografico di Arrigo: il padre gli regala il primo pallone e lui รจ il bambino piรน felice del mondo, gioca terzino sinistro ma capisce subito di non essere tagliato per il ยซcalcio giocatoยป. Sarร Alfredo Belletti, bibliotecario e maestro di vita, il primo a suggerirgli un'altra via per rimanere nell'ambiente: ยซSe non puoi giocare, fa' l'allenatore!ยป. In questo libro, scritto con penna sincera e ricco di humour romagnolo, Sacchi ci spiega che cosa ha significato per lui ยซfare l'allenatoreยป: lasciare il posto sicuro in una fabbrica di scarpe e scegliere un lavoro ricco di incognite e, all'inizio, non certo remunerativo; spaccare in due il mondo del giornalismo sportivo e del tifo con l'integralismo della sua filosofia calcistica, una versione riveduta e corretta del ยซcalcio totaleยป olandese che ha segnato uno spartiacque nella storia dell'Italia del pallone; avere a che fare con presidenti del calibro di Silvio Berlusconi e Florentino Pรฉrez; passare notti insonni a preparare partite e a studiare gli avversari, sempre piรน divorato dall'ansia di prestazione e dallo stress. Lo guiderร , in ogni tappa della sua incredibile carriera (in quattro anni sulla panchina del Milan ha vinto uno scudetto, una Supercoppa italiana, due Coppe dei Campioni, due Supercoppe europee e due Coppe Intercontinentali), un ardente e appassionato amore per il calcio, per lo sport inteso anche come etica e scuola di vita, capace di formare il destino non solo di un uomo, ma anche dei giovani di un intero Paese. Calcio che gli ha dato e gli ha tolto tanto, ยซcome fa la fiamma che dร una grande luce, si spegne presto ma soprattutto illumina il cieloยป. Oggi, al termine di una feconda esperienza con le nazionali giovanili, l'uomo che il ยซTimesยป ha nominato nel 2007 ยซil miglior allenatore italiano di tutti i tempiยป ha deciso di prendersi un meritato riposo e di mettere su carta le sue memorie. Vuole solo tornare a essere un uomo normale, godersi la famiglia e dispensare consigli non piรน a Carlo Ancelotti o a Ruud Gullit, ma alla sua adorata nipotina.