Antonio Gramsci, per la statura del suo impegno intellettuale e politico è considerato una tra le maggiori figure della prima metà del Novecento italiano. Membro del PSI e fondatore de L'Ordine Nuovo (1919), fece parte dell'esecutivo dell'Internazionale comunista. Divenuto segretario del Partito Comunista d'Italia e deputato, affrontò la questione meridionale, indirizzando la politica dei comunisti verso l'unione con i socialisti massimalisti. Nel 1924 fondò il quotidiano politico l'Unità. Per la sua attività e per le sue idee fu condannato a venti anni di carcere. Il suo pensiero politico si articolò in una rilettura globale dei fenomeni sociali e politici internazionali dal Risorgimento in poi, che lo portò a criticare lo stalinismo, a teorizzare il passaggio dalla "guerra di movimento" alla "guerra di posizione", a formulare i concetti di "egemonia" e di "rivoluzione passiva".
Mario Di Vito, classe 1989, giornalista. Lavora per Il Manifesto, scrive anche per A-Rivista Anarchica, Malamente e altre testate. Ha pubblicato i noir "Il male minore" (Edizioni Ae, 2016), "Due minuti a mezzanotte" (Fila 37, 2018) e il reportage narrativo "Dopo. Storie da un terremoto negato" (Poiesis/Lo Stato delle Cose, 2019).