Quando, nel 1928, Agatha Christie assistette alla prima rappresentazione di un testo teatrale tratto da un suo romanzo, L'assassinio di Roger Ackroyd, non apprezzÃ˛ nÊ il testo nÊ l'interpretazione. Decise quindi di scrivere lei stessa una pièce con Hercule Poirot come protagonista. Il risultato fu Caffè nero (1930), nel quale il celebre investigatore belga è alle prese con un tentativo di rubare una formula segreta trasformatosi in omicidio. In seguito la scrittrice tornÃ˛ a scrivere per il teatro, a volte adattando trame di propri romanzi, altre volte componendo testi originali: come La tela del ragno (1954), pensato per la brillante diva cinematografica Margaret Lockwood, con una divertente rivisitazione del vecchio clichÊ del passaggio segreto; o ancora come L'ospite inatteso (1958), considerato una delle sue opere piÚ riuscite grazie al dialogo teso ed efficace e all'intrigo lineare. Con operazione inversa rispetto a quanto era solita fare la Christie stessa, dai tre testi teatrali il critico letterario Charles Osborne - profondo conoscitore dell'opera della Christie oltre che interprete di Caffè nero in giovane età - ha tratto questi tre romanzi nei quali brilla tutta l'inventività narrativa e verbale della grande giallista.